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Lโ€™uomo della Luna scese troppo presto โ€“ Poesie dal Libro Rosso di Bilbo Baggins

Nel LIBRO ROSSO si trovano molte poesie. Alcune sono comprese nella narrazione della Caduta del Signore degli Anelli,ย molte altre su pagine sciolte. Alcuni pezzi antichi riguardano per lo piรน leggende e gesta della Contea alla fine della Terza Era, e pare che siano stati composti dagli Hobbit, in particolare da Bilbo e i suoi amici, o dai loro diretti discendenti.

La poesia numero 6, โ€œLโ€™uomo della Luna scese troppo prestoโ€ scritta da Bilbo, รจ chiaramente basata sulle tradizioni degli Uomini che vivevano lungo le coste e per i quali i fiumi che sfociavano nel mare erano un passaggio familiare. Infatti, la poesia menziona proprio Belfalasย (la baia ventosa di Bel), e la Torre su Mare, Tirith Aear, di Dol Amroth. Ciรฒ dร  riscontro dellโ€™influenza degli avvenimenti alla fine della Terza Era e di come i contatti diretti con Rivendell e Gondor abbiano cambiato gli orizzonti della Contea.

Titolo originale: โ€œThe Man in the Moon Came Down too soonโ€

Lโ€™uomo della luna avea scarpe dโ€™argento,

la barba di fili luccicanti

dโ€™opali incoronato, le perle avea cucito

alla cintura sul davanti.

[โ€ฆ] Una scala in filigrana di capelli luccicanti

agilmente in discesa imboccรฒ;

Felice e contento dโ€™esser libero alfine

in una folle avventura si gettรฒ.

I bianchi diamanti piรน non amava:

era stanco del suo minareto.

[โ€ฆ] Ogni rischio avrebbe corso per poter ornare

di rubini il suo pallido vestir;

Per nuovi diademi di gemme brillanti,

di smeraldi e di zaffir.

[โ€ฆ] Al plenilunio sulla luna dโ€™argento

nel suo cuore il Fuoco bramava:

il cremisi e il rosa, lโ€™ardor della brace

di fiamme lโ€™infuocata cresta;

I cieli scarlatti di unโ€™alba improvvisa

un giovane giorno di tempesta.

[โ€ฆ] Invidiava i canti e le lunghe risa,

il vino e una calda vivanda,

mentre sol dolci perlati di neve mangiava,

raggio di luna la sua bevanda.

[โ€ฆ] Qual meteora, quella notte prima di Natale,

venne giรน luccicando come argento,

dalla scala sottile in un mare schiumoso

nella Baia di Bel piena di vento.

Cominciรฒ a pensare, per non annegare,

che cosa avrebbe fatto,

quando un peschereccio [โ€ฆ] lo prese dalla rete

luccicante e bagnato

nel suo abito fosforescente.

[โ€ฆ] โ€œDovreste cercarvi un buon lettoโ€, gli fu detto,

โ€œla cittร  รจ qui vicino.โ€

Solo lโ€™alta Torre della riviera

diede con la lenta campana

lโ€™annuncio di questa strampalata crociera

in quellโ€™ora inopportuna e strana.

[โ€ฆ] Bussรฒ, passando, a porte ben serrate

e invano urlรฒ e chiamรฒ;

finchรจ giunse a una locanda con finestre illuminate

e al vetro lui bussรฒ.

Un cuoco addormentato lo guardรฒ accigliato

e โ€œChe vuoi?โ€ gli domandรฒ.

โ€œVoglio un fuoco, e oro, e un canto antico,

e vino rosso che scorra ร  gogo!โ€

โ€œNon li troverai quiโ€ dissโ€™ei con torva occhiata,

โ€œma voglio farti entrareโ€

[โ€ฆ] Un dono dโ€™argento per aprire il chiavistello,

una perla per poter lโ€™uscio varcar,

per sedersi con il cuoco vicino al fuoco

altre venti ne dovette dar.

Da mangiare e bere nulla potรฉ avere

finchรฉ non consegnรฒ corona e manto.

In una ciotola di terracotta, annerita e rotta

da mangiare ebbe soltanto

zuppa ormai raffreddata, da due giorni avanzata,

con un misero mestolo in legno.

Troppo presto, quello sciocco, sulla Terra era arrivato

per un pasto del Natale degno:

Fu una pazza spedizione, per quellโ€™ospite avventato

giunto dal suo lunare regno.

J.R.R. Tolkien, Le avventure di Tom Bombadil, โ€œLโ€™uomo della Luna scese troppo prestoโ€œ, pag. 71 ed. Bompiani, I LIBRI DI TOLKIEN