Gli operatori della “Ischia Ambiente” sono a lavoro da giorni all’interno della Pineta Mirtina per ripulire le vasche, habitat naturale del rospo smeraldino, unico anfibio delle isole del Golfo di Napoli, oggi a rischio estinzione. L’Assessore all’ambiente Carolina Monti attenzionata da Lilly Cacace, presidente dell’Associazione “Gli alberi e noi” e dalla giornalista Isabella Marino, dopo un colloquio e un sopralluogo con il botanico Giuseppe Sollino, ha prontamente dato mandato a Ischia Ambiente di sradicare il giacinto d’acqua, pianta fortemente infestante, dalle vasche abitate dai rospi e luogo della loro riproduzione. «Durante il sopralluogo abbiamo ritrovato tanti rospi, più di quanti immaginavamo. È dovere di tutti, adesso, avere ancora più cura del suo habitat, è un esemplare che va protetto. Le vasche sono state ripulite da pietre, bottiglie e oggetti vari e sono pronte ad accogliere nuovi girini. Insieme alle associazioni ambientaliste stiamo pensando ad altre iniziative per far conoscere e proteggere questo particolare anfibio». Così l’Assessore all’ambiente Carolina Monti.
Tantissimi nuovi girini trovati nelle vasche della Pineta Mirtina
Il Rospo Smeraldino non si vede più da tempo ad Ischia. Forse pochi ricorderanno le colonie di rospi (e girini) presenti in alcune aree dell’isola di Ischia (come nella pineta principale, ora nota come “Mirtina”)
Girini di Rospo smeraldino ai primi stadi di sviluppo; Ischia, Olmitello, 17 maggio 2008 (AN) – fonte: pubblicazione “l’isola dei rospi”
Sull’isola d’Ischia pare esistano 5 siti in cui poter trovare questo anfibio: Cavascura, Olmitello, Cava dell’Isola, La Rita, Pineta Mirtina. Ma dov’è? Prolifica? Il nostro ecosistema è ancora adatto ad ospitare questo “principe anfibio”?
Due rospi smeraldini in accoppiamento
Descrizione
Il rospo smeraldino (Bufotes viridis (Laurenti, 1768)) è un anfibio anuro della famiglia Bufonidae.
È più piccolo del rospo comune (Bufo bufo), infatti raggiunge al massimo i 10 cm, restando più frequentemente attorno ai 7 cm. La colorazione è molto variabile: marrone o bianco con chiazze verde smeraldo. Frequentemente la sua livrea è impreziosita da puntini rossastri. Le ghiandole parotoidi si trovano, come nel rospo comune, sul collo, ma sono più allungate.
I girini di Bufotes viridis sono grigio-marrone e lunghi anche 4,5 cm e crescono nutrendosi soprattutto di alghe e altri minuscoli materiali organici. La temperatura dell’acqua nella zona dove si trovano deciderà la velocità della loro metamorfosi: più è calda l’acqua, più veloce sarà la metamorfosi. Questo perché l’alta temperatura dell’acqua è sintomo che la loro pozza si sta prosciugando. Da ricordare che i girini di rospo smeraldino sopportano anche elevati gradi di salinità dell’acqua.
Ai girini spuntano dapprima le zampe posteriori, e successivamente le zampe anteriori: da questo momento iniziano a digiunare, perché il loro apparato boccale (e digerente) si sta trasformando: infatti da onnivori diverranno insettivori. La metamorfosi dura uno o due giorni; il metamorfosando inizia ad assorbire la coda, e nel giro di appunto 24 – 48 ore scomparirà. La sua pelle è ancora liscia per favorire la traspirazione. A differenza del rospo comune, il neometamorfosato di rospo smeraldino inizierà a mangiare dopo appena un giorno.
Il rospo smeraldino si trova nell’Europa continentale, in Asia e nel Nord America. In Italia la sua presenza è limitata al Friuli-Venezia Giulia, alla Toscana, al Veneto, alla Lombardia, all’Emilia-Romagna alla Puglia, alla Basilicata, alla Calabria, in Campania al Trentino-Alto Adige e alla Sardegna.
Si adatta a differenti habitat tra cui steppe, zone di montagna, aree semi-desertiche e zone urbane
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