Consigli di lettura: Essecenta

Autori: Roberto Fontana – Mauro Ghibaudo

Il titolo Quenya di questo libro, Essecenta, significa “indagine sui nomi”: gli autori hanno infatti indagato sull’etimologia dei nomi Quenya attestati nelle opere di Tolkien, per poterne specificare il significato. 

Non si sono però limitati a questo: infatti, dopo aver analizzato le etimologie di piú di un migliaio di nomi italiani, sia classici sia moderni, hanno cercato di tradurli nei loro corrispettivi Quenya, ideando, quando non già esistenti, dei nuovi nomi in questo idioma; il tutto seguendo le stesse regole filologiche ideate da Tolkien per le sue lingue elfiche, così come estrapolate dagli studi del materiale lasciatoci dal Professore.
L’opera è quindi divisa in due sezioni, una sui nomi in Italiano e l’altra su quelli in Quenya. In entrambe le sezioni i nomi sono raggruppati in base alla derivazione da una forma base comune; per ognuno di questi raggruppamenti vengono fornite le etimologie più accreditate e vengono infine proposte le possibili traduzioni nell’altro linguaggio.
Nella parte Quenya, inoltre, i nomi sono stati riportati anche in Tengwar, l’alfabeto per eccellenza degli Elfi.

  

Conoscerete quindi tutti i nomi degli elfi: l’ataressë (patronimico), il cilmessë (nome scelto), e infine i vari amilessi (matronimici) e anessi (soprannomi), che caratterizzano la complessa titolazione dei più importanti eroi della saga tolkieniana. 

Gli autori vogliono ringraziare per la preziosa collaborazione Gianluca Comastri, presidente dell’Associazione Culturale Eldalië, una delle più importanti realtà tolkieniane italiane.
La seconda edizione è stata ampliata con l’inserimento di parecchi nomi segnalati da lettori e fans; inoltre sono state effettuate correzioni nel lessico Quenya, emerse dalla recente pubblicazione di nuovo materiale linguistico sui linguaggi elfici di J.R.R. Tolkien.
Per finire alcuni numeri:
• 2431 nomi italiani, raccolti in 553 raggruppamenti etimologici;
• 2256 nomi Quenya, di cui 276 attestati nelle opere di Tolkien e 1980 tradotti dagli autori.

Inizia il nuovo anno con una favola: MR. BLISS

Regalati una favola per il nuovo anno!

 

Mr. Bliss è una favola scritta da J.R.R. Tolkien negli anni ’30.

La vena fantasiosa innata di Tolkien lo ispira nel creare una storia incentrata sulla macchinina del suo terzogenito, contemporanea all’evento dell’acquisto di una automobile, che chiamò Joe Old (JO 9184) .

Mr. Bliss (Mr. Felicità), a bordo della sua macchina gialla con le ruote rosse, viaggia per andare a trovare i suoi numerosi amici e nel tragitto provoca… qualche piccolo incidente di percorso, alcune liti con i vicini di casa ma incontra anche bizzarri personaggi, come i tre orsi di peluche ARCHIE, TEDDY E BRUNO, “con le braccia alzate in mezzo alla strada”.

“Giraniglio”, metà Giraffa e metà coniglio, è il simpaticissimo animale domestico di Mr. Bliss, di statura decisamente notevole!

 

In quel tempo non esisteva alcun esame di guida, quindi il Professore si gettò al volante non appena apprese le manovre fondamentali. In breve tempo Tolkien si dimostrò abile nel guidare così come il signor Bliss, protagonista della sua opera. A dimostrazione di questa affermazione si ricorda un viaggio della famiglia presso Evesham, cittadina della contea di Worcestershire, dove risiedevano alcuni parenti fra cui Hilary, fratello dell’autore. La distanza da percorrere non era molta, ma dopo non molto dall’inizio del tragitto, Tolkien demolì un muretto di pietra uscendo di strada e bucò addirittura una ruota. Il risultato del breve viaggio fu che la moglie del Professore, per alcuni mesi, si rifiutò di salire in macchina, evidenziando la scarsa attitudine alla guida del marito. Si racconta che quando lo scrittore doveva attraversare un incrocio trafficato ad Oxford correva all’impazzata non facendo caso agli altri veicoli.
Nonostante ciò i Tolkien uscivano in auto per recarsi a bere il tè in una locanda rurale, molto simile a quella descritta ed illustrata in “Mr. Bliss”, od anche per stare all’aperto, non a caso i paesaggi delle illustrazioni della favola assomigliano in modo impressionante
all’Inghilterra di quei tempi. (fonte jrrtolkien.it)

 

 

L’opera, postuma de “Lo Hobbit”, venne proposta nel 1936 agli editori che stamparono il fortunatissimo “Viaggio andata e ritorno”, ma a causa delle numerosi illustrazioni a colori, non venne stampata prima del 1982, nove anni dalla morte di Tolkien e 50 dalla sua scrittura.

“Mr. Bliss” è edita da Bompiani, per la collana “I libri di Tolkien”, consigliata la lettura dagli 8 anni in su. A fronte di ogni pagina vi è la traduzione in italiano.

 

 

 

In uscita Beowulf e ISDA 60′ anniversario

Da oggi 14 Novembre 2014 troveremo in tutte le librerie due stupendi caposaldo della letteratura Tolkeniana, riveduti ed accessoriati di nuovi elementi: Il Signore degli Anelli nell’edizione del 60′ Anniversario ed il Beowulf di Tolkien edito dal figlio Christopher!

Le novità su “Il Signore degli Anelli”

Il cofanetto di Harper Collins comprende La Compagnia dell’Anello, Le due torri ed il Ritorno del Re e in più The Lord of the Rings: A Reader’s Companion, una meravigliosa opera che contiene tutte le annotazioni a “The Lord of the Rings”. Il testo, riporta Pieter Collier dal suo sito, è stato ampliato con l’aggiunta del Libro di Mazarbul, un indice completamente rivisto ed esteso, mappe corrette e ridisegnate, rendendolo così molto più simile a quanto Tolkien stesso l’avrebbe voluto ma non poté ottenere per questioni editoriali.

È riportata una storia dettagliata della scrittura dal 1937 ai primi anni Cinquanta e diverso materiale inedito di Tolkien. Si riporta anche parte di una lettera del 1951 a Milton Waldman nella quale Tolkien spiega, con una certa ampiezza, la sua concezione e la visione del Signore degli Anelli. Uno dei tesori contenuti in questo volume è senza dubbio la Nomenclature of The Lord of the Rings che Tolkien scrisse per aiutare i traduttori e che è stata pubblicata (incompleta) solo una volta nel 1975 nel volume A Tolkien Compass di Jared Lobdell.

Beowulf finalmente in uscita

Il poema “Beowulf”, invece, dopo lunghe indecisioni, prende finalmente vita, e la biografia di Carpenter fa riferimento al motivo dichiarato dal figlio a giustificazione della lunga attesa.

“…aveva davanti a sé due decadi come professore di Anglosassone ad Oxford, due decadi di ulteriori studi sulla poesia dell’Antico Inglese, unito ad un intenso programma di lettorati, lezioni, e riflessioni principalmente su Beowulf. Di tale traduzione Tolkien stesso non era pienamente soddisfatto, e gli studi successivi lo portarono ad approfondire aspetti della lingua e a migliorare la comprensione di alcuni passaggi.

Humphrey Carpenter

Questa consapevolezza guida le scelte editoriali di Christopher, portandolo al volume pubblicato, e da lui stesso commentato, contenente la traduzione in prosa di Tolkien, seguita da un’attenta ricostruzione delle note e appunti di studio che il padre prese durante i vent’anni successivi. Segue Sellic Spell, un racconto scritto con la volontà di ricreare la storia anglosassone che soggiace all’elemento favolistico in Beowulf.

Ampliamo la nostra collezione con questi nuovi fantastici testi!

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