3′ lettera di Tolkien: Da una lettera ad Edith Bratt. 26 novembre 1913

[…] Una delle solite mattine in giro a prendere freddo e poi a correre per scaldarsi per poi gelarsi di nuovo. Abbiamo concluso con un’ora di lancio di bombe sulle sagome. Pranzo e un pomeriggio al freddo. In tutte le giornate più calde di quest’estate abbiamo marciato a passo di corsa e sudato e adesso dobbiamo restare fermi all’aperto in gruppetti infreddoliti mentre ci parlano! […] Ho finito di scrivere a matita una copia di Kortirion. Spero che non ti dispiaccia se la mando ai T.C.B.S.: sono in debito con loro di lunghe lettere. […] No, ripensandoci, mando a te la copia scritta a matita (che è molto chiara) e farò aspettare i T.C.B.S. finché non ne avrò fatta un’altra.

 

 

*Ricordo che tale è solo un estratto della lettera sopracitata: vi rimando alla lettura completa attraverso il libro “La Realtà in Trasparenza”

2′ Lettera di Tolkien: Da una lettera a Edith Bratt

27 novembre 1914

Ho lavorato quattro ore, dalle 9.20 fino all’una del mattino; ho avuto esercitazione per tutto il pomeriggio, sono andato a lezione dalle cinque alle sei e dopo cena (con uno che si chiama Earp) sono dovuto andare ad una riunione all’Essay Club – una specie di agonia informale. La carta era brutta, ma la discussione interessante. La riunione era anche sulle composizioni e io ho letto Earendel, che ha avuto buone critiche.

*Ricordo che tale è solo un estratto della lettera sopracitata: vi rimando alla lettura completa attraverso il libro “La Realtà in Trasparenza”

1′ Lettera di Tolkien: ad Edith Bratt

  1. A Edith Bratt

 

Tolkien si fidanzò con Edith Bratt, che aveva conosciuto durante la sua adolescenza a Birmingham, nel gennaio del 1913, quando aveva ventun anni. Questa lettera è stata scritta durante l’ultimo anno da studente ad Oxford

 

Exeter College, Oxford

Senza data; ottobre 1914

 

 

Mia cara Edith,

sì, la tua cartolina di sabato mattina mi ha sorpreso e rattristato, perché ho capito che la mia lettera dovrà rincorrerti. Tu mi scrivi splendide lettere, piccola; e io invece sono così pigro. Sono passati secoli da quando ti ho scritto l’ultima volta. Ma ho avuto un fine settimana molto impegnato (e molto bagnato!). Venerdì non è successo proprio niente e nemmeno sabato, anche se abbiamo fatto un’esercitazione e ci siamo bagnati tutti più di una volta e i fucili si sono sporcati e dopo ci abbiamo messo degli anni a pulirli. […] Poi sono andato via e ho avuto un interessante colloquio con quello strano personaggio di Earp di cui ti ho parlato e l’ho iniziato (con sua grande gioia) alle ballate finlandesi del Kalevala. […] Ora devo proprio andare alla biblioteca del College a impolverarmi tutto in mezzo a quei vecchi libri – e poi gironzolare intorno per vedere l’economo…

R.

*Ricordo che tale è solo un estratto della lettera sopracitata: vi rimando alla lettura completa attraverso il libro “La Realtà in Trasparenza”