Salviamo la casa di J.R.R. Tolkien

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“Salviamo la casa di J.R.R. Tolkien” e’ un progetto pro-fondazione di un centro letterario a 20 Northmoor Road, che è la sua vecchia casa a Oxford, dove ha scritto “Lo Hobbit” e “Il Signore degli Anelli”.

J.R.R. ed Edith Tolkien si trasferirono in 20 Northmoor Road con la loro giovane famiglia nel 1930. Nei successivi 17 anni cruciali la casa fu il cuore della casa di Tolkien. Fu qui che J.R.R. Tolkien scrisse Lo Hobbit, che aveva iniziato come una favola della buonanotte per i suoi figli, e lo seguì con un altro viaggio inaspettato. Quel libro è diventato Il Signore degli Anelli.


PERCHÉ QUESTA INIZIATIVA?


Non esiste un centro dedicato agli studi di Tolkien in nessuna parte del mondo – un fatto notevole considerando l’importanza dello scrittore e la continua popolarità. Questa è la casa perfetta per sistemare le cose.


PER FARNE COSA?


Se la casa è assicurata per i fan di Tolkien, sarà ristrutturata in modo che l’ospite possa sperimentare come sarebbe stato chiamare il Professore nel 1940. Al piano superiore le camere da letto rifletterebbero le culture da lui inventate e il giardino sarebbe stato restaurato come un bellezza di cui l’inventore di Sam Gamgee sarebbe orgoglioso.
Potresti quindi essere ospite del Centro prenotando nel suo programma di ritiri, scrivendo seminari e altri eventi culturali, o partecipando virtualmente al programma online.

Sir Ian McKellen illustra il “Progetto Northmoor” per salvare la casa di J.R.R. Tolkien e trasformarla in un centro studi

A differenza di altri scrittori della sua statura, non esiste un centro dedicato a Tolkien in nessuna parte del mondo – cerchiamo di cambiare questo. La nostra visione è quella di rendere la casa di Tolkien, non un museo arido, ma una casa familiare di continua creatività, ispirando nuove generazioni di scrittori, artisti e registi. La casa avrà anche una presenza online coinvolgente per coinvolgere nel programma della casa coloro che non possono viaggiare a Oxford.

Fai una donazione con PayPal compilando contemporaneamente il seguente Modulo Google (a certificazione della tua volontà di voler aiutare il progetto)

SE RAGGIUGIAMO :


4 milioni di sterline (5,4 milioni di dollari) – possiamo comprare la casa.

£ 4.5m ($ 6.1MM USD) (per altri £ 500.000) – potremmo ristrutturarlo in una casa accogliente che Tolkien riconoscerebbe e ripristinerebbe il giardino.

£ 4,6 milioni ($ 6,2 milioni di dollari) (per altri £ 100.000): potremmo istituire un fondo per borse di studio per aiutare coloro che provengono da un background a basso reddito a venire a casa per uno dei corsi creativi o eventi speciali.

4,7 milioni di sterline (6,3 milioni di dollari) (per altri 200.000 sterline): potremmo costruire una casa hobbit alla fine del giardino.

£ 4.8m ($ 6.45 MM USD) (per altri £ 200.000) – potremmo costruire una flet nell’albero di Tolkien e nella tana di Smaug per i fumatori di pipa.

Project Northmoor – Sito ufficiale dell’iniziativa

Il Ritorno del Rospo Smeraldino

Pineta Mirtina: a lavoro per tutelare il rospo smeraldino

Fonte: Pagina istituzionale Fb Comune di Ischia

Gli operatori della “Ischia Ambiente” sono a lavoro da giorni all’interno della Pineta Mirtina per ripulire le vasche, habitat naturale del rospo smeraldino, unico anfibio delle isole del Golfo di Napoli, oggi a rischio estinzione.
L’Assessore all’ambiente Carolina Monti attenzionata da Lilly Cacace, presidente dell’Associazione “Gli alberi e noi” e dalla giornalista Isabella Marino, dopo un colloquio e un sopralluogo con il botanico Giuseppe Sollino, ha prontamente dato mandato a Ischia Ambiente di sradicare il giacinto d’acqua, pianta fortemente infestante, dalle vasche abitate dai rospi e luogo della loro riproduzione.
«Durante il sopralluogo abbiamo ritrovato tanti rospi, più di quanti immaginavamo. È dovere di tutti, adesso, avere ancora più cura del suo habitat, è un esemplare che va protetto.
Le vasche sono state ripulite da pietre, bottiglie e oggetti vari e sono pronte ad accogliere nuovi girini. Insieme alle associazioni ambientaliste stiamo pensando ad altre iniziative per far conoscere e proteggere questo particolare anfibio». Così l’Assessore all’ambiente Carolina Monti.

Tolkien, i Tesori della Terra di Mezzo

La nuova saggistica su J.R.R. Tolkien edita da Mondadori e scritta da Catherine McIlwaine

Fonte: Oscar Mondadori

La fama di J.R.R. Tolkien, già da quando lo scrittore era in vita, si lega soprattutto al monumentale Il Signore degli Anelli.
Scritto a più riprese tra il 1937 e il 1955 e ricollegato idealmente al precedente romanzo Lo Hobbit (1937), fu pubblicato in tre parti tra il 1954 e il 1955.

A quarant’anni dalla pubblicazione il romanzo fu votato il Libro del Secolo e dopo cinquanta si aggiudicò il titolo di Libro preferito dell’intera Gran Bretagna.

Negli anni successivi e fino alla sua morte, lettori e studiosi continuarono a chiedere a Tolkien di consegnare nuove storie e di arricchire di spunti la sua produzione, mentre lui instancabilmente lavorava alla revisione e al completamento dei materiali prodotti lungo tutti i decenni precedenti (i suoi primi racconti di mitologia elfica risalgono, infatti, al periodo giovanile 1917-1918) che dovevano confluire nell’immenso legendarium tolkieniano chiamato Il Silmarillion.

Il regno fiabesco

Il Signore degli Anelli ha fatto il giro del mondo (tradotto in quasi quaranta lingue) mostrando a tutti la capacità di invenzione dell’autore che ha codificato la Faërie, la parola più potente ed evocativa del suo intero lessico, intesa come “il regno o lo stato in cui le fate conducono la loro esistenza“.
Un termine e un mondo che per lo scrittore non fu mai semplice spiegare teoricamente, alla luce della loro natura inafferrabile e in parte indescrivibile.

Da qui si sprigiona un intero universo narrativo in cui fate, nani, elfi, magia, immaginazione e cocciuta temerarietà degli eroi si legano in un tempo svincolato da quello dei mortali in cui anche il lettore si muove “dentro un sogno che sta tessendo qualche altra mente”, per usare le sue stesse parole (Sulle fiabe).

I saggi e i romanzi di Tolkien si sostengono a vicenda in una comune reinvenzione del mito nordico da Beowulf in poi.
Tolkien fece propria una certa tradizione ma la assorbì per riscriverla e infonderle nuova vita, tanto che lo scrittore e caro amico C.S. Lewis, che insieme a lui, Owen Barfield e Charles Williams faceva parte del gruppo letterario Inklings, disse:

Nessuno influenzò mai Tolkien, tanto sarebbe valso provare a influenzare un grafobrancio.

C.S. Lewis

L’invenzione di lingue e immagini

Studioso di inglese medio e antico stimato a livello internazionale, filologo per natura e professione, Tolkien non si limitò a studiare le lingue ma ne creò di proprie.
Fu il primo scrittore a inventare lingue non isolate, cioè pensate come membri di una famiglia di lingue correlate, su basi storiche e comparative.
Ognuna delle sue lingue elfiche inventate ha un carattere fonico particolare ed è posta in relazione con le altre.

Le lingue interessavano a Tolkien come sistemi di cui scomporre il funzionamento, ma presto giunse alla conclusione che non importava quanto fossero piacevoli: senza storie e leggende, e senza uno sfondo mitologico, questi linguaggi erano sterili e non potevano avere vita propria. 

Poiché era anche un artista e disegnatore di talento, illustrò le varie edizioni delle sue stesse opere e il disegno ha un ruolo fondamentale nella genesi di mondi narrativi che spesso nascevano per intrattenere i suoi figli. Schizzi a matita, disegni a inchiostro, acquerelli, ghirigori su articoli di giornale, mappe:

nei due volumi a cura di Catherine McIlwaine l'immaginazione di Tolkien prende forma concreta attraverso le immagini delle creature più misteriose, dei luoghi impervi e delle più eroiche avventure degli eroi nordici.

I Nani di Tolkien […] hanno antichi nomi e modelli di comportamenti norreni. Parlano poco e in maniera criptica. Non perdonano, e non dimenticano mai. Sono particolarmente soggetti alla malattia del drago, l’impulso ad accumulare ricchezze. E sono duri a morire, come Thorin Scudodiquercia, i suoi nipoti Fili e Kili, o Dáin Piediferro, che brandisce la sua ascia in difesa del corpo di Re Brand «fino al calar delle tenebre.

(Tom Shippey, accademico britannico e studioso di letteratura medievale e anglosassone)

J.R.R. Tolkien vanta diversi primati.


Il principale è quello di essere considerato il più grande scrittore di storie fantastiche dell’era moderna, maestro di un genere del quale, tramite la creatività e lo studio, ha scritto le regole e che dopo di lui non è più stato lo stesso.

Ma quella di scrittore non è la sua unica dimensione: Tolkien fu sapiente filologo, accademico, insegnante, artista, inventore di lingue, creatore di mondi straordinari. Tutte queste anime che in lui convivevano emergono ancora oggi dalle sue opere immortali – la narrativa e i saggi teorici – che raccontano un percorso umano e una ricerca eccezionali.

Per omaggiare questa unicità Catherine McIlwaine, curatrice dell’Archivio Tolkien alla Bodleian Library dell’Università di Oxford, luogo a cui Tolkien fu intimamente legato e che al suo genio nel 2018 ha dedicato anche una mostra, firma due libri, Tolkien: il creatore della Terra di Mezzo e Tolkien: i tesori, che esplorano i molteplici aspetti dell’opera tolkeniana mostrando come abbiano preso forma nella sua immaginazione la Terra di Mezzo, i personaggi, le lingue e i motivi più celebri.

Ricchissimi di materiale inedito – lettere, appunti e soprattutto illustrazioni, mappe, schizzi di luoghi e personaggi – i due Oscar Draghi sono un viaggio affascinante nell’arte letteraria di Tolkien e nelle sue leggendarie geografie.
L’accoglienza è stata già entusiasmante:

Tolkien: Il creatore della Terra di Mezzo è stato premiato come miglior libro ai Tolkien Society Awards del 2019 e McIlwaine è stata insignita del Premio per Contributo Eccezionale. 

I due Oscar sono acquistabili online o nelle migliori librerie.

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