20 Ottobre 3018:
La fuga attraverso il guado del Bruinen
Risuonava di nuovo l’eco di piedi rapidi che li inseguivano nella gola dietro di loro; era un rumore impetuoso, simile ad una bufera di vento scatenata tra le fronde dei pini. Glorfindel si voltò un attimo per ascoltare; poi fece un balzo avanti lanciando un grido: “Fuggite!”, esortò. “Fuggite! Il Nemico ci è sopra!” […] “Cavalca! Cavalca!”, gridava Glorfindel. Quindi rivolgendosi al cavallo con voce chiara e forte, disse nella lingua gnomica: Noro Lim, noro lim, Asfaloth! […] Frodo si voltò un istante a guardare: i suoi amici non li vedeva già più; i Cavalieri alle sue spalle perdevano terreno. persino i loro imponenti destrieri non riuscivano a competere col bianco cavallo elfico di Glorfindel. Ma quano guardò nuovamente innanzi a sé, la speranza svanì. […] Il panico si impadronì di Frodo […] Gli inseguitori erano alle calcagna. Giunto alla sommità dell’argine, il cavallo si fermò e, voltandosi, nitrì ferocemente. […] Con grande sforzo Frodo riuscì seder dritto ed a brandire la spada. “Andatevene via!”, gridò. “Tornate alla Terra di Mordor e non seguitemi più”. […] In quell’istante si udirono un rombo ed uno scroscio: il fragore di acque impetuose che travolgevano e trascinavano grosse pietre. Frodo vide vagamente il fiume ai suoi piedi sollevarsi, mentre una cavalleria di onde piumate galoppava sui flutti. […] I cavalli neri impazzirono e, balzando avanti terrorizzati, trascinarono i cavalieri nelle acque irruenti. […] Poi Frodo si sentì cadere, e fu come se il rombo e la confusione l’inghiottissero assieme ai suoi nemici. Non udì e non vide più nulla.
estratto da “Il Signore degli Anelli”, cap. XII, “Fuga al Guado”
immagini recuperate dal web