Dopo tre giorni, come aveva preannunciato il Re, Éomer di Rohan arrivo’ seguito da un’ éored dei più splendidi cavalieri del Mark. Fu accolto con grande onore, e quanto tutti sedettero a tavola nel Merethrond, il Grande Salone delle Feste, egli miro’ la bellezza delle dame presenti e fu pieno di grande stupore. E prima di recarsi a riposare, mandò a chiamare Gimli il Nano, e gli disse: “Gimli, figlio di Gloin, hai tu pronta la tua ascia?”. “No, sire”, disse Gimli, “ma posso andarla a prendere velocemente, se necessario”. “Tocca a te giudicare”, rispose Éomer. “Perché vi sono ancora fra noi alcune rudi parole sul conto della Dama del Bosco d’Oro. E ora l’ho veduta con i miei occhi”. “Ebbene ,sire”, disse Gimli, “che cosa dici adesso?”. “Ahimè, non dirò che ella è la più splendida dama vivente”. “In tal caso devo andare a cercare la mia ascia”, disse Gimli. “Ma prima desidero addurre una scusa”, interloquì Éomer. “Se l’avessi veduta in altra compagnia, avrei detto tutto ciò che vuoi. Ma ora metterò per prima la Regina Arwen Stella del Vespro, e sono pronto a sfidare chiunque osi contraddirmi. Vuoi che prenda la spada?”. Allora Gimli fece un profondo inchino. “No, sei scusato per quel che mi concerne,sire”, disse. “Tu hai scelto la Sera, ma io ho donato il mio amore alla Mattina, e nel mio cuore vi è il presagio che presto svanirà per sempre”.
(J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Il Ritorno del Re, “Molte Separazioni”)
Infine, giunse il giorno della partenza, e una folta schiera fu pronta a recarsi a nord. Allora i Re di Gondor e di Rohan andarono ai Luoghi Sacri, e giunti alle tombe di Rath Dinen deposero Re Théoden sopra una barella dorata e attraversarono in silenzio la Città. Poi misero la barella su un grande carro circondato da Cavalieri di Rohan e preceduto dal vessillo; e poiche Merry era lo scudiero di Théoden, montò sul carro a guardia delle armi del re. […] Senza fretta traversarono l’Anorien e giunsero al Bosco Grigio presso Amon Din; e là udirono come dei tamburi rullare sulle colline, pur senza vedere alcun essere vivente. Allora Aragorn fece squillare le trombe e gli araldi gridarono: “Mirate, il Re Elessar è venuto! La Foresta di Druadan egli dona a Ghan-buri-ghan e alla sua gente; che appartenga loro per sempre, e che nessun mortale vi entri senza il loro permesso!”.
Allora i tamburi rullarono a lungo, e poi tacquero.
(J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Il Ritorno del Re, “Molte Separazioni”)
(J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Appendice B, I giorni principali dalla caduta di Barad-dur alla fine della Terza Era)