[…] Egli aveva tanto coltivato e nutrito il suo amore per lei che, nel segreto, esso era cresciuto, nonostante fosse stato alimentato soltanto dai suoi ricordi della loro avventura di adolescenti e da poche fotografie di lei ancora ragazzina. Egli sentiva che c’era una sola cosa da fare: andare a Cheltenham, supplicarla di abbandonare George Field e chiederle di sposarlo.
In realtà Ronald sapeva che avrebbe risposto di sì. Nella sua lettera l’aveva lasciato intendere quando spiegava che si era fidanzata con George perché questi era stato gentile con lei in un momento in cui paventava un futuro da zitella. Inoltre non conosceva alcun altro giovane e si era convinta che Ronald, dopo tre anni, si fosse dimenticato di lei.
“Cominciavo a dubitare di te, Ronald, e a credere che ti fossi disinteressato a me”.
Ma ora che lui si era fatto vivo, rinnovando la sua promessa d’amore, lei aveva lasciato intendere che tutto era cambiato. Fu così che giovedi 8 gennaio 1913 Ronald partì in treno per Cheltenham, e trovò Edith che lo aspettava alla stazione. Camminarono per la campagna, lasciandosi alle spalle la città, e si sedettero sotto un ponte ferroviario…
Humphrey Carpenter, “J.R.R. Tolkien. A Biography”. Cap. 6, Riuniti, pag. 99-100